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Donne e potere
UNA GRANDE FAMIGLIA
Purtroppo, esistono molte convinzioni errate sul ruolo storico delle donne

Ad esempio, sarebbe sbagliato pensare che nessuna donna abbia occupato una posizione di potere prima del XX secolo. In tutti i luoghi e in tutti i periodi storici, i più alti ruoli di responsabilità sono stati ricoperti anche dalle donne. Ecco una breve panoramica.

La principessa di Lagash,
2120 a.C. circa, scoperta a Tello, 17 cm, Museo del Louvre, Parigi. Foto © Museo del Louvre, Dist. RMN-Grand Palais/Thierry Ollivier
La divina adoratrice Karomama,
tra il 945 e il 715 a.C., bronzo, 59 cm, Museo del Louvre, Parigi. Foto © Museo del Louvre, Dist. RMN-Grand Palais/Christian Décamps
Testa di Ariadne,
VI secolo, marmo, 26 cm, Museo del Louvre, Parigi. Foto © RMN-Grand Palais (Museo del Louvre)/Tony Querrec
Frans Pourbus il Giovane, Ritratto di Maria de’ Medici, Regina di Francia,
1600-1625, olio su tela, 307 x 186 cm, Museo del Louvre, Parigi. Foto © RMN-Grand Palais (Museo del Louvre)/Michel Urtado

 

 

 

 

Tutte queste donne potenti hanno ispirato numerose opere d’arte, anche nell’ambito della musica e del cinema.

 

Uno dei nostri esempi preferiti è Cleopatra !

 

 

 

Cléopatra (estratto), 1963, diretto da Joseph L. Mankiewicz
In sintesi

Sono state molte le principesse e le regine a tenere le redini di un governo. Mentre alcune sono state dimenticate, altre hanno ispirato la cultura popolare.

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Donne e lavoro
UNA GRANDE FAMIGLIA
Statuetta di una cuoca,
VI secolo a.C., scoperta a Tanagra, terracotta, 9 cm, Museo del Louvre, Parigi. Foto © RMN-Grand Palais (Museo del Louvre)/Hervé Lewandowski

L’idea di una donna che sta a casa senza fare nulla non ci sembra così assurda. In molte società le donne venivano poste sotto la tutela dei loro mariti. Era quindi il marito che lavorava fuori casa per sfamare la famiglia.

 

Nell’arte, le donne vengono spesso raffigurate mentre svolgono attività tra le mura domestiche.

 

Ma pensare che le donne non lavorassero è uno stereotipo che non corrisponde alla realtà.

 

Portatrice di un grande trogolo,
tra il 2000 e il 1800 a.C., pittura e stucco su legno, 108 cm, Museo del Louvre, Parigi. Foto © RMN-Grand Palais (Museo del Louvre)/Hervé Lewandowski
Fratelli Limbourg, Très Riches Heures du Duc de Berry, mese di giugno,
miniatura su pergamena, 22 x 14 cm, museo Condé, Chantilly. Foto © RMN-Grand Palais (tenuta di Chantilly)/René-Gabriel Ojeda
Louise Moillon, La venditrice di frutta e verdura,
1630, olio su tela, 120 x 163 cm, Museo del Louvre, Parigi. Foto © RMN-Grand Palais (Museo del Louvre)/Mathieu Rabeau
Jean Siméon Chardin, La pourvoyeuse,
1739, olio su tela, 47 x 38 cm, Museo del Louvre, Parigi. Foto © RMN-Grand Palais (Museo del Louvre)/René-Gabriel Ojeda
In sintesi

Nonostante la mancanza di rappresentazioni in proposito, le donne hanno sempre lavorato, sia dentro che fuori casa.

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Le eccezioni…
UNA GRANDE FAMIGLIA
La furia di Medea di Eugène Delacroix,
1862, olio su tela, 120 x 84 cm, Museo del Louvre, Parigi. Foto © RMN-Grand Palais (Museo del Louvre)/René-Gabriel Ojeda

Diversamente da tutte queste figure mitologiche virtuose, Medea incarna degli aspetti molto più oscuri. Animata da uno spirito machiavellico, questa donna si vendicò dell’infedeltà del marito arrivando persino a uccidere i propri figli.

 

Il drammaturgo greco Euripide racconta questo mito nella sua tragedia dal titolo “Medea”. Questa storia ebbe una grande diffusione. Infatti, si ritrova anche nei papiri egizi!

 

La figura di Medea è stata reinterpretata molte volte nella letteratura e nelle arti, e di volta in volta sono state messe in luce diverse sfaccettature del personaggio. È stata infatti descritta come un’assassina spietata, una moglie ferita, una donna colta e una strega.

 

Nel corso del tempo, le donne sono state ampiamente rappresentate come madri e mogli. Ora, è giunto il momento di scoprire altri tipi di rappresentazioni e gli stereotipi a essi legati.

Papiro Didot,
170 e 160 a.C. circa, scoperto al serapeo di Menfi, Egitto, papiro, 107 x 17 cm, Museo del Louvre, Parigi. Foto © Museo del Louvre, Dist. RMN-Grand Palais/Georges Poncet
In sintesi

La figura mitologica di Medea è quella di una donna machiavellica che arrivò a uccidere i propri figli.

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Rappresentazioni della madre e il bambino
UNA GRANDE FAMIGLIA

Iside (di nuovo lei!) ha un altro ruolo che non è l’unica a svolgere: quello della figura materna.

 

Nella storia, le donna sono state spesso associate all’idea di figura materna. Questo tipo di immagine della madre e il bambino attraversa epoche, regioni geografiche e religioni diverse.

 

Vediamo alcuni esempi.

Statuetta di Cipro,
tra il 1400 e il 1230 a.C., terracotta, 20 cm, Museo del Louvre, Parigi. Foto © RMN-Grand Palais (Museo del Louvre)/Franck Raux
Statuetta di Iside mentre allatta al seno,
tra il 664 e il 332 a.C., bronzo, 30 cm, Museo del Louvre, Parigi. Foto © Museo del Louvre, Dist. RMN-Grand Palais/Georges Poncet
Vivarini Bartolomeo, La Vergine allatta il Bambino,
XV secolo, olio su tavola, Museo del Louvre, Parigi. Foto © RMN-Grand Palais (Museo del Louvre)/Tony Querrec
Louise-Elisabeth Vigée Le Brun, Madame Vigée-Le Brun e sua figlia Jeanne-Lucie, conosciuta come Julie,
1789, olio su tavola, 130 x 94 cm, Museo del Louvre, Parigi. Foto © RMN-Grand Palais (Museo del Louvre)/Tony Querrec
In sintesi

Le rappresentazioni della donna come figura materna che si occupa del bambino superano i confini geografici e attraversano epoche diverse.

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Iside, una divinità molto amata
UNA GRANDE FAMIGLIA
Diamo un’occhiata più da vicino alla figura di Iside.

Venerata nell’antico Egitto, è (tra le altre cose) la dea della fertilità.

 

Gli amuleti in suo onore venivano indossati per proteggere le donne incinte dal rischio di aborto spontaneo e di morte durante il parto…

 

La gravidanza era, fino a poco tempo fa, una fase estremamente pericolosa nella vita di una donna, perciò era sempre meglio avere gli dei dalla propria parte!

Nodo di Iside, amuleto,
tra il 332 e il 365 a.C., scoperto sull’isola Elefantina, vetro, circa 2 cm, Museo del Louvre, Parigi. Foto: © 2007 Museo del Louvre/Georges Poncet
Altare di Astragalo consacrato a Iside,
tra il I e il III secolo d.C., marmo, 55 cm, Museo del Louvre, Parigi. Foto © Museo del Louvre, Dist. RMN-Grand Palais/Maurice e Pierre Chuzeville

Questa divinità era così importante che ha lasciato le sue tracce in tutto il bacino del Mediterraneo !

 

In questo altare risalente all’antica Roma, è riconoscibile dallo strumento musicale che tiene in mano. Si tratta di un sistro, usato in Egitto durante le cerimonie in suo onore.

In sintesi

Nell’antichità, Iside, la dea egiziana della fertilità, era venerata fino a Roma.

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Seduzione e amore coniugale
UNA GRANDE FAMIGLIA

 

Se per le vergini vestali l’amore era proibito, per molte altre divinità rappresentava un tema centrale. Tuttavia, non aveva lo stesso significato per tutte…

 

I miti di Ishtar e Iside illustrano molto bene questa differenza.

 

 

Lastra della dea Ishtar su un leone mentre regge la sua arma,
II millennio a.C., scoperta a Tello, terracotta, 12 cm, Museo del Louvre, Parigi. Foto © RMN-Grand Palais (Museo del Louvre)/Franck Raux
Statuetta di Iside,
tra il 664 e il 332 a.C., scoperta a Menfi, steatite, 11 cm, Museo del Louvre, Parigi. Foto © Museo del Louvre, Dist. RMN-Grand Palais/Christian Décamps
Comparer
Lastra votiva di Gilgamesh che combatte con il toro

Ishtar: dea dell’amore sensuale, collezionava conquiste amorose. Quando tentò di sedurre Gilgamesh, questi resistette al suo fascino. Tale rifiuto la fece accecare dalla rabbia. Lanciò un toro furioso contro di lui, e la sua vendetta ricadde su migliaia di innocenti.

Papiro delle Lamentazioni di Iside e Nefti

Iside: dea dell’amore coniugale. Suo marito Osiride fu ucciso e tagliato a pezzi dal fratello, che sparse i suoi resti in tutto il mondo. Iside li raccolse uno per uno, riuscendo a rimettere insieme il corpo del marito. In seguito lo avvolse in un sudario, come una mummia. Che moglie devota! Qui Iside è raffigurata mentre protegge Osiride, avvolto in un sudario.

In sintesi

Le divinità associate all’amore possono rappresentare l’amore sensuale, come Ishtar, o l’amore coniugale, come Iside.

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Il culto di Vesta e delle vergini vestali
UNA GRANDE FAMIGLIA
Scopriamo più da vicino l’antica Roma…

Le “vergini vestali” sono delle sacerdotesse e prendono il nome dalla dea Vesta, protettrice della casa. Per i Romani, il fuoco che serviva per cuocere i pasti era particolarmente importante.

Insieme, le sacerdotesse dedicavano la loro vita al culto di questa dea per proteggere la città di Roma. E come lo facevano?

 

 

 

 

 

Poiché svolgevano un compito a favore della collettività, le vestali potevano godere di alcuni privilegi. In particolare, erano autonome, e cioè erano libere da qualsiasi tutela paterna o coniugale, a differenza delle altre donne Romane!

Jean Antoine Houdon, Vestale,
1787, marmo, Museo del Louvre, Parigi. Foto © Museo del Louvre, Dist. RMN-Grand Palais/Pierre Philibert
In sintesi

Nell’antica Roma, le vergini vestali erano sacerdotesse di Vesta, dea del focolare e della casa.

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Cos’è una divinità?
UNA GRANDE FAMIGLIA
Il raduno degli dei
anfora, 510 a.C. circa, argilla, altezza: 23,2 cm, Museo del Louvre, Parigi. Foto © 2012 RMN-Grand Palais/Stéphane Maréchalle

 

Sicuramente hai già sentito parlare di Demetra, Era oppure di Afrodite: tutte queste dee fanno parte della grande famiglia di divinità greche che, secondo la mitologia, possiedono poteri superiori agli umani.

 

Dedicando preghiere e offerte alle divinità, i fedeli non sono del tutto disinteressati, poiché cercano di attirare le grazie divine. Ogni dio o dea offre la sua protezione in un campo specifico.

 

Quindi, quali sono le specialità delle divinità femminili ?

Nel mondo mediterraneo, erano spesso associate ai seguenti ambiti :

 

 

 

 

Afrodite Naples Fréjus,
tra il 27 e il 68 a.C., marmo, 164 cm, Museo del Louvre, Parigi. Foto © RMN-Grand Palais (Museo del Louvre)/Hervé Lewandowski
Amuleto raffigurante la dea Hathor,
tra il 665 e il 525 a.C., scoperto a Kom el-Hisn, terracotta silicea, 10 cm, Museo del Louvre, Parigi. Foto © Museo del Louvre, Dist. RMN-Grand Palais/Georges Poncet
Urna raffigurante la dea Vesta,
75-125 circa, marmo, 45 cm, Museo del Louvre, Parigi. Foto: © 1976 Museo del Louvre/Maurice e Pierre Chuzeville
Statua di Diana cacciatrice,
busto in marmo, tra il 75 a.C. e il 25, elementi in bronzo del XVI secolo, 143 cm, Museo del Louvre, Parigi. Foto © RMN-Grand Palais (Museo del Louvre)/Stéphane Maréchalle
Atena Mattei, nota anche come Atena pacifica,
350-340 a.C. circa, copia del tardo II secolo o del II secolo a.C., marmo, 230 cm, Museo del Louvre, Parigi. Foto © RMN-Grand Palais (Museo del Louvre)/Hervé Lewandowski
Hercules (immagine tratta dal film),
1997, diretto da Ron Clements e John Musker, Walt Disney Pictures

 

 

L’influenza di queste figure antiche continua nel tempo: compaiono persino in un cartone animato molto famoso!

In sintesi

Le divinità, secondo la mitologia antica, sono entità che possiedono un potere superiore agli umani.